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Ingredienti Naturali
ippocastano
utilizzato per il trattamento di patologie vascolari grazie all’azione antiflogistica e antiedemigena
Le preparazioni a base di Ippocastano e di escina vengono da tempo utilizzate nella terapeutica delle patologie vascolari con l’azione antiflogistica, antiedemigena e vitaminoP-simile (diminuzione della permeabilità e della fragilità capillare): l’ippocastano attiva infatti la circolazione sanguina e favorisce il ritorno venoso. Con la somministrazione giornaliera di Ippocastano è stata dimostrata una riduzione dell’attività degli enzimi responsabili della degradazione dei proteoglicani. Viene ad essere cosi assicurata la coesione della parete vascolare: nei portatori di varici la concentrazione di tali enzimi è assai aumentata. Le preparazioni a base di Ippocastano servono, fra l’altro, per combattere i crampi muscolari notturni. Grazie all’effetto sulla permeabilità capillare gli estratti totali e l’escina hanno trovato applicazione anche in cosmetica. L’attività microvasculocinetica rende, inoltre, i preparati della pianta utili nel trattamento della cellulite e della caduta dei capelli. Rientra, infatti, nella composizione di shampoo “fortificanti” del capello.
I nutraceutici
- Saponine principalmente escina (complesso di glicosidi triterpenici)
- Composti flavonici (glicosidi della quercetina e del kaempferolo)
- Cumarine: esculetina (corteccia dell’albero: 2-3%)
- 40-50% amido, acidi grassi insaturi .
Agevolano lo sgonfiamento delle gambe quando la sensazione di gonfiore è data da una cattiva circolazione, la pianta si rivela efficace anche nella lotta alla ritenzione idrica e agli inestetismi della cellulite. Esso può essere utilizzato magari in abbinamento a piante con azione drenante e diuretica.
Il nome Ippocastano deriva dal latino hippocastanum; anticamente si credeva che questa pianta guarisse tutti i mali dei cavalli. I turchi, infatti, facevano mangiare i semi dell’ippocastano ai cavalli vecchi per calmare la tosse e allievare l’asma di cui frequentemente soffrivano durante i lunghi viaggi.
Disturbi circolatori, in particolare di origine venosa: edemi, emorragie uterine, emorroidi, febbre, gambe pesanti, geloni, infiammazioni, insufficienza venosa, tromboflebite, ulcera varicosa, vene varicose.