Gastrite: quando non si parla solo di stress?
La gastrite è l’infiammazione della mucosa gastrica, ed è di solito caratterizzata dalla pirosi gastrica, meglio conosciuta come bruciore di stomaco.
Se fino a pochi anni fa la gastrite era ritenuta la malattia dei grandi emotivi, legata a stress e tensioni forti, la scoperta dei danni dell’Helicobacter pylori, ha aperto la strada alla conoscenza di un’altra forma di gastrite cronica, curabile; altre cause accertate di gastrite sono abuso di FANS e morbo di Chron.
La gastrite è un disturbo variegato, che viene classificato come erosiva o non erosiva sulla base della gravità della lesione della mucosa, e può presentarsi in due forme, una acuta molto violenta, e una cronica, con sintomi più lievi ma duraturi.
I sintomi della malattia sono strettamente legati alle cause che ne modificano sia le manifestazioni che l’intensità.
Sintomi gastrite acuta
Alito cattivo
Bocca amara
Pirosi gastrica
Calo ponderale
Disfagia
Dispepsia
Emorragia
Febbre
Flatulenza
Inappetenza
Meteorismo
Nausea
Vomito
Sintomi gastrite cronica
Alitosi
Pirosi
Meteorismo
Nausea
Sangue nelle feci e nel vomito
Anoressia
Helicobacter pylori: rischio, diagnosi e terapia
L’Helicobacter pylori è un batterio GRAM-negativo che colonizza la mucosa dello stomaco provocando lacerazioni anche gravi come ulcere peptiche e cancro allo stomaco.
Grazie alla forma a spirale e ai flagelli che si trovano sulla sua estremità, riesce produrre un movimento a cavatappi in grado di perforare la mucosa gastrica ed installarsi nella parete, arrivando anche provocare ulcere a livello dello stomaco o del duodeno, anche se rimane asintomatico in gran parte dei casi.
Come ci spiega il Dott. Vaira, si tratta di un batterio cancerogeno di classe 1, la stessa a cui appartiene il fumo di sigaretta, per cui curare l’helicobacter pylori in modo tempestivo significa ridurre notevolmente il rischio di cancro allo stomaco.
Dato che l’uomo è l’unico contenitore noto dell’helicobacter pylori, la modalità di trasmissione più probabile è quella oro-orale ed oro-fecale, soprattutto durante i primi 12 mesi di vita attraverso il rapporto simbiotico madre-figlio. Il sintomo più comune dell’ulcera gastroduodenale è un forte bruciore allo stomaco che può anche durare alcune ore e si presenta solitamente al mattino e lontano dei pasti.
L’affezione al batterio è ormai diagnosticabile in modo totalmente non invasivo, attraverso un esame delle feci o il Breath Test.
La cura più efficace contro il batterio è la Terapia Sequenziale del Dott. Dino Vaira, dell’Università di Bologna, che ha i una terapia a base di antibiotici in grado di debellare il batterio nel 94% dei casi.